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Petrarca Bucolico

Francesco Petrarca. Una antica e radicata tradizione indica Cascina Linterno come la probabile località nella quale il sommo Poeta amava trascorrere il periodo estivo nel lungo soggiorno (1353-1361) nella Milano dei Visconti. Petrarca può essere considerato come un “ecologo ante litteram” per l’innata passione per l’ambiente agreste e naturale sovente descritta nelle sue opere.

In una celeberrima lettera inviata all’amico Guido Sette di Genova, Petrarca ben descrive le meraviglie bucoliche dell’allora Contado Milanese:” … Pel tempo d’estate ho preso una casa di campagna assai deliziosa presso Milano, ove l’aria è purissima, ed ora dove mi trovo. Essa è lontana dalla città solo tremila passi; s’erge in mezzo ad una pianura; è cinta d’ogni intorno da fonti non uguali, per vero dire, a quelli della transalpina nostra selva, ma piccoli e lucidi, e così intrecciati tra loro che appena si può comprendere donde vengano e donde vadano; così si uniscono, così si separano, così si affrontano sé medesimi, che diresti che un nuovo Meandro scherzi qui fra rive oblique. Meno in questa villa l’ordinaria mia vita; se non che vi sono ancora più libero e più lontano dalle noje della città; e la farei da sfaccendato se narrar ti volessi di quanti agresti piaceri io abbondi, e quali poma dagli alberi, quali fioretti dai prati, quali piccoli pesci dai fonti, quali anitre dalle paludi, mi rechino a gara gli umili miei vicini …”

Pur non essendo certa la reale ubicazione del suo “Locus Amoenus” a Linterno o in un altro luogo “a ponente” della città, alcuni aspetti descritti dal Petrarca ancor oggi si possono facilmente osservare passeggiando lungo le stradine campestri che costeggiano le aree agricole e di natura del Parco delle Cave. I “fonti piccoli e lucidi” sono indubbiamente i fontanili, dei quali il comprensorio del Parco delle Cave è sempre stato particolarmente ricco.

La lettera del Petrarca costituisce quindi una impareggiabile descrizione dell’arcaico paesaggio agreste milanese con agricoltura fiorente, boschi, ricca selvaggina e presenza di sorgenti d’acqua pura e cristallina. Segni del paesaggio ed elementi strutturali un tempo molto comuni nel contado di Milano ma oggi riscontrabili solamente nei dintorni di Cascina Linterno; vero e proprio “museo etnografico vivente” della Civiltà Contadina.